Lettera aperta: “Non potete distruggere l’antico Hospitale Ave Gratia Plena di Marcianise.

Signori,

L’attuale Ospedale di Marcianise ha radici antichissime che nessuno può immaginare, i nostri padri già nel secolo XIV con duri sacrifici iniziarono con lasciti e donazioni a realizzare un “Hospitale” annesso alla Casa Santa dell’A.G.P di Marcianise, questo “Hospitale” ebbe un grandissimo ruolo di assistenza per il bacino di tutta la provincia di Terra di Lavoro, prima che sorgesse la città di Caserta nel ‘700, Marcianise era una delle poche comunità che aveva una realtà “ospetaliera” da far invidia il Mezzogiorno d’Italia fino agli anni ‘60 circa.

Già nel Sec.XVI non mancavano”valenti medici e speziali”, a dimostrazione di ciò sono le antiche scritture depositate presso l’Archivio di Stato di Napoli, che hanno reso noto (internet) i nominativi dei medici di Marcianise, che erano abilitati a svolgere la professione e che sostennero, all’epoca, gli esami presso le antiche “Facoltà di Medicina e Chirurgia” di Napoli, essi furono: Foglia Pietro 1636, delli Pauli Francesco 1679, di Blasio Francesco 1713, Farina Francesco 1713,Tartaglione Lodovico 1713, Messore Pasquale 1741, Musone Francesco 1750, Tartaglione Angelo 1750, Farina Francesco 1750 , Messore Donato, Giuliano Pasquale 1756, Fucci Carlo 1759, Farina Vincenzo 1763, Messore Luigi 1769, Mazzarella Francesco Saverio e Messore Nicola 1794, invece nel 1754 svolsero l’attività di spezierie (farmacia e erbosteria): Fusco Alessandro fu Antonio speziale; Golino Antonio fu Nicola, speziale di medicina; Letizia Antonio, Speziale; Marcello Giuseppe fu Francesco speziale; Messore Giuseppe fu Luigi speziale manuale; Musone Donato fu Giovanni speziale manuale; Novelli Alessandro fu Giuseppe speziale manuale; Novelli Giuseppe, speziale manuale; Sabalone Marco Antonio fu Francesco, pratico di spezieria.

Durante il Sec.XVII –XVIII, molti medici che vi operavano nell’Ospedale di Marcianise, ed alcuni provenivano dai paesi del circondario. Tra i pazienti, molti furono militari delle truppe borboniche e napoleoniche, e se l’Ospedale risultava uno dei più efficienti del Meridione, questo era dovuto al fatto che  il patrimonio economico dell’A.G.P., realizzato con i lasciti dei nostri padri, permetteva ai Governatori Laici della Casa Santa di dotarlo di attrezzature d’avanguardia.

Questa realtà Hospetaliera marcianisana, in passato e presente, ha spinto molti giovani di marcianise ad intraprendere la nobile vocazione dell’ Arte d’Ippocrate, che l’hanno resa famosa prima nel Regno Borbonico e poi nel resto d‘Italia post-unitaria, con noti e valenti professori di Medicina, tra cui:

Tommaso Testa, medico nel 3 giugno 1797, fece uscire alla luce un’aurea Lettera intitolata. Fisiche Riflessioni, ecc. nella quale questo dotto letterato diede saggio del suo sapere, sull’aria di Marcianise.

Giuseppe Petruolo professore di Medicina visse a Marcianise nella fine del 1700-1849 1800. Pubblico un volume così intitolato: «Trattato delle malattie solite ad attaccare gli abitanti di Marcianise, Ed. 1801 dalla stamperia di Vincenzo Manfredi di Napoli. L’opera, oltre che il pregio scientifico di gran rilievo ebbe il plauso attraverso una lettera dell’11 giugno 1802 inviata dal celebre Prof. Domenico Cotugno e il Petruolo scrisse anche una «Dissertazione sulla maniera di vivere in Marcianise in lodevole salute», ed un «Saggio di osservazioni sulla malattia colerica, pubblicati in Napoli nel 1837

Gaetano Lucarelli nacque a Marcianise, il 1787 – 1872, ebbe come Maestri quali: il Cotugno, il Boccanera, l’Amantea, l’Antonucci ed il Sementini, e nel 1809 conseguì il titolo accademico. Nel 1815 concorse ed ottenne l’incarico di Medico Ordinario nell’Ospedale degli Incurabili ed ebbe la cattedra in quell’Università. La Regina Maria Cristina di Savoia, lo prescelse suo medico di fiducia e lo nominò suo Medico di Camera; fu Rettore dell’Università di Napoli, Consigliere di pubblica amministrazione, Assessore al Protomedicato, Socio Ono-rario del Reale Istituto Vaccinio, Prefetto della scuola Ippocratica di Pisa, Socio Onorario della Reale Accademia delle Scienze, Ispettore dello scibile nel Real Collegio Medico di Napoli. Abbiamo di lui una versione italiana della Notomia del Gallerani, con pregevolissime annotazioni filologiche, e varie orazioni inaugurali, per la R. Università di Napoli, scritte in aureo latino.

Giosuè Mundo nacque in Marcianise il 23 Aprile 1796-1867; fece i suoi studi giovanili in Napoli ove si laureò in Medicina. fu nominato Professore alla cattedra di chimica e farmacia nel Liceo di Bari. Nel 1847 dette alle stampe un’utilissima pubblicazione sulle acque potabili della Provincia di Bari. fondò in Bari un Asilo Infantile. Lasciò inediti un trattato di Chimica ed un altro di Storia Naturale. Ebbe cura specialmente per i bambini e cure assidue e paterne per la casa della Pietà di Bari, che raccoglieva le donne disgraziate

Giuseppe Santoro, Si laureò Medico nella fiorentissima Università Salernitana il 25 Luglio 1808, e si dedicò alle malattie mentali; fu Assistente nel Manicomio Reale di Aversa, fondò il Manicomio di Miano. Diede alle stampe un volume sulle malattie mentali intitolato «Trattato sull’alienazione della mente umana», Tip. Chianese di Napoli 1827. Condannò i crudeli sistemi e realizò una nuova scuola per malati di mente Santoro morì in Miano nel Giugno del 1866, lasciando il suo nome illustre legato a quella casa di salute, da farla ritenere in quei tempi una delle prime d’Italia.

Inoltre, nel ‘900, medici di Marcianise, con la loro professione e preparazione hanno continuato a rendere efficiente questo Hospetale, assistendo, dopo il ritorno a casa, molti reduci e cambattenti delle due guerre mondiali.

Ancora, oggi, in varie città d’Italia e del mondo, operano medici di questa città, che hanno perpetuato l’antica arte medica che a Marcianise sorse già nel Sec.XIV.   Si annoverano tra questi  Anastasia Guerriero e Caterina Trovello, scomparsi di recente in giovane età, professori di medicina, che impegnati in settori e ruoli diversi, hanno onorato l’arte medica e la città di Marcianise.

Per noi marcianisani, in questo periodo, si ascolta un eco di tristezza, e come sentire le vocidei nostri antenati che, in questo momento, vedono vanificato giorno per giorno tutti i loro sacrifici e sudori, quando invece, Loro, nei secoli passati, in poco tempo, realizzarono grandi opere assistenziali ed economiche per il bene della comunità marcianisana e del suo circondario.

Signori !!!

Marcianise, possedeva delle realtà, da far invidia tutta l’Italia come per esempio un ingente patrimonio dell’A.G.P. del Monte dei Pegni, i Maritaggi, la Casa degli Anziani, il lascito favoloso di un benefattore G.B.Novelli, il Monastero della Suore Carmelitane di Clausure, il Teatro Leopoldo Mugnone, che gradualmente sono andati disattesi i loro scopi, e adesso non si può accettare, ulteriormente il declassamento dell’Ospedale dell’AGP ”voluto o svenduto da altri”, già si sta assistendo la distruzione del fertilissimo territorio marcianisano, uno dei migliore dell’Europa, “destinato”, e forse deciso da altri, in altre sedi e luoghi per altri scopi ?”, percorsi di scelte non condivise dai cittadini.

Signori, non potendo fare altro, partecipo, in qualità di cittadino, alla comune sensibilizzazione , per far conoscere un po’ di storia, ed invocare: in nome della dignità dell’Arte d’Ippocrate, affinchè questa città  conservi le sue tradizioni e la sua storia.  Quello che stanno per farci è un autentico torto, perché, a rigore di logica, la struttura del nostro ospedale, per essere nuova e bella, nonché strategicamente ubicata a pochi passi dall’Autostrada del sole, non può e non dev’essere declassata.

Cordiali saluti. Marcianise 15 maggio 2010. Donato Musone

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